GESÙ DI NAZARETH,COME COMPIMENTO DELLE PROMESSE
Inizia l’Avvento: nella cristianità attuale questo periodo è da molti vissuto come il tempo di attesa di un tenero Bambino, che riempie il cuore di dolcezza e nulla più.
C’è, anche chi si spinge oltre e scorge dietro l’immagine di quella fragile figura la misericordia di un Dio fatto uomo, venuto per liberare l’uomo dalle sue catene di male. Il pensiero di questa opera di salvezza, compiuta una volta per sempre, dona confidenza e suscita la fede, tuttavia può anche far deviare il desiderio umano verso la concezione di un Salvatore alla cui onnipotenza ci si rivolge per essere esauditi nelle proprie necessità o essere automaticamente liberati dai mali della vita. A questo punto è doveroso porsi la domanda: noi che Messia aspettiamo?
Significato del termine Messia
La parola Messia viene dal verbo ebraico mäšaH (che trova il suo corrispondente greco in Christos) e significa “ungere”. Il Messia è colui che ha ricevuto una “unzione”. Il significato di questo gesto diventa comprensibile se collegato alle categorie di persone che di esso sono fatte segno nell’Antico Testamento. La bibbia presenta un’unzione destinata a tre tipologie di persone:
a) c’è una unzione riservata ai sacerdoti. Il libro dell’Esodo descrive in alcuni punti l’investitura del primo sommo sacerdote, Aronne e dei suoi figli attraverso il gesto dell’unzione: “…Farai avvicinare Aronne e i suoi figli all’ingresso della tenda del convegno e li laverai con acqua. Farai indossare ad Aronne le vesti sacre, lo ungerai, lo consacrerai e così egli eserciterà il mio sacerdozio. Farai avvicinare anche i suoi figli e farai loro indossare le tuniche. Li ungerai come il loro padre, e così eserciteranno il mio sacerdozio; in tal modo la loro unzione conferirà loro un sacerdozio perenne” (Es 40,12-15; cfr. anche 28,41; 29,7; 30,30). Assieme ai sacerdoti anche gli oggetti che serviranno per il culto saranno consacrati tramite una unzione (Es 30,26-29; 40,9-11). L’unzione legata al culto ha dunque il valore di consacrazione.
b) C’è poi un’unzione regale. Lo stesso procedimento indicato per i sacerdoti era usato per la consacrazione dei re. Così il profeta Samuele unge re Saul (1Sam 10,1) e Davide (1Sam16,12-13). L’unzione regale comporta un’effusione dello Spirito di Dio, in quanto il re è considerato, come il sacerdote, un rappresentante, un intermediario fra Yhwh e il popolo: egli deve garantire nel regno terreno la giustizia e la ricchezza di beni presenti nel regno celeste. Questo compito è assegnato non solo al re personalmente, ma anche alla sua discendenza. Questo è anche il significato della profezia che il profeta Natan fa a Davide (2Sam 7,5.11-14). La profezia è ripresa dalla letteratura sapienziale, soprattutto nei salmi (Sal 89,4-5; 132,10-12; 2,2-6). La speranza in un futuro re, scelto e consacrato dal Signore è ripresa anche dai profeti, in particolare da Isaia nel “Libro dell’Emmanuele” (Is 7,10-14; 9,1ss; 11,1-9), che presenta un bambino, il re futuro, della stirpe di Davide, il quale indicherà la presenza di Dio nella storia e porterà liberazione e gioia al popolo di Israele.
c) Di un’ unzione profetica si può parlare solo in senso metaforico. Non risulta, infatti, nella storia di Israele che i profeti venissero materialmente unti, tuttavia la bibbia parla ugualmente di una unzione profetica. In particolare Is 61,1-4, raccontando la sua chiamata da parte del Signore ad un intervento di tipo socio-politico, identifica l’unzione con una particolare effusione dello Spirito di Dio: “Lo spirito del Signore Dio su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di misericordia del Signore…” (cfr. anche Is 59,21). La stessa effusione avevano ricevuto i grandi profeti del passato: Mosè, che possedeva tanta ricchezza di Spirito da riversarlo sui settanta anziani (Nm 11,24-30); Elia, del cui spirito i 2/3 passano ad Eliseo. E’ in virtù di questo spirito che i profeti parlano e operano prodigi a nome di Yhwh (Ger 1,5-10; Is 59,21).
(CONTINUA)
Follow 72HoursForJesus.org