Contro l’indifferenza frutto del nostro orgoglio
E ‘ davvero più facile non vedere chi soffre?
Quante volte leggendo o ascoltando I passi del Vangelo, rimaniamo sì toccati dalle parole del Maestro ma poi ci manca la forza e soprattutto il coraggio di metterle in pratica?
“Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte”. (Luca 10:31)
La Parabola del buon Samaritano è la formula che Gesù- svela ad un dottore della legge su come ottenere la Vita Eterna:
«Va’ e anche tu fa’ lo stesso».(Luca 10:37)
Ma cosa fare? Possiamo davvero noi cambiare il mondo?
Di certo, ignorando I sofferenti, escludiamo noi stessi non solo dalla vita reale ma da quella eterna, costruendoci un mondo su misura dove decidiamo noi chi escludere, senza capire che i veri esclusi dalla realtà siamo noi stessi.
Più che non vedere chi soffre, cerchiamo di osservare noi stessi di fronte alla realtà, alla sofferenza, al bisogno dei nostri fratelli di venire ascoltati.
Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
(Matteo 9:9)
Lo sguardo di Gesù su Matteo andava oltre le apparenze, non si limitava alla situazione di peccatore come esattore, ma ad un progetto d’amore che Dio aveva per lui.
Nella nostra missione da Cristiani, Dio Padre ci considera come sentinelle (Ezechiele 3: 16) per vedere non solo con gli occhi di carne ma soprattutto in lontananza con quelli del cuore.
Dobbiamo rendere le nostre vite preghiere, non limitandoci a lodi o suppliche al Signore, ma è necessario mettere in pratica la formula donataci dal nostro Buon Maestro:
«Va’ e anche tu fa’ lo stesso».
Ripetiamoci questo e chiediamo al Signore il coraggio e la spontaneità- per farlo,
Per vivere nella realtà e non nella menzogna e nell’indifferenza !!!
20ma Maratona Internazionale di preghiera
Contro l’indifferenza frutto del nostro orgoglio.
28.29.30 Settembre 2014
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