3. Comunicare il desiderio di preghiera
E’ possibile comunicare ad altri che non conoscono Dio il desiderio di magnificarlo? Sì, è possibile nella misura in cui si è talmente assidui alla preghiera da avere penetrato Dio nel profondo e si è tanto pieni di lui da poterlo donare. Non basta un apostolato fatto di annuncio a parole: occorre dare un orientamento contemplativo alla vita di preghiera, senza il quale l’apostolato rischia di essere più per la gloria personale che per la gloria di Dio e l’annuncio rischia di diventare semplice propaganda. Un cristianesimo che non preveda una vita di autentica contemplazione può diventare realmente ‘oppio dei popoli’; occorre diventare ‘contemplativi nell’azione’. Questa è in fondo la tensione, comune ai santi di ogni tempo, verso il primo e massimo gesto di amore nei confronti del prossimo, che è appagare la sua vera necessità: l’unione con Dio, fonte di ogni sazietà, sorgente di ogni gioia e pace. Insieme al pane materiale, che nutre il corpo e a quello del sapere, che nutre la mente, va elargito il pane spirituale della preghiera, che nutre l’anima ed eleva al discernimento di ciò che è veramente importante. Questo dono, però, si può distribuire solo se lo si possiede, se, cioè, per primi si è sperimentata la bellezza dell’intima e personale amicizia con Dio. Si realizza, così quello che l’apostolo Giovanni non si stancava di ripetere nei suoi scritti:
Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita….noi lo annunziamo anche a voi (1Gv 1,1-3).
Giovanni parla qui della sua intimità con il Figlio di Dio, che non è un’esperienza isolata, ma è il frutto di una conoscenza sensibile, in qualche modo sperimentabile da tutti. Non si tratta di una semplice emozione passeggera, ma di una realtà che coinvolge la vita, di un incontro di esperienza intima con Lui, per conoscerlo come persona viva. Il luogo privilegiato per questo incontro è la preghiera. La preghiera cristiana si realizza in Gesù e per Gesù, in quanto Lui è la nostra via verso il Padre e il Padre ci raggiunge attraverso Gesù, sollecitando la nostra risposta. La nostra risposta è, appunto, rimanere in Gesù, allacciare un’amicizia personale con Lui e lasciarlo pregare in noi (continua)
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